DUE O TRE COSE SU DI ME

Scrivo questa breve nota perché la Federazione della Sinistra ha pensato utile candidarmi come indipendente alle elezioni del Consiglio Regionale del Lazio, insieme ad altre 40 ottime persone. Quindi è necessario che mi faccia conoscere.
Riguardando al passato mi rendo conto di aver dedicato alla politica gran parte della mia vita, anche se quasi mai per professione: mi sono quasi sempre mantenuto con un piccolo stipendio da impiegato, dopo una breve parentesi operaia, in fonderia, da cui sono stato licenziato per attività sindacale.
Non è facile sintetizzare una vita. Ho cominciato a 14 anni, anno 1970, al liceo Plinio Seniore con le
 prime occupazioni, in quel movimento studentesco che, dal ’68 e negli anni ’70, insieme alle lotte operaie, femministe e poi ambientaliste, ha cambiato questo paese assicurando diritti che oggi vengono messi in discussione.
Poi a Bologna, dove mi ero trasferito per l’università, cominciando con l’organizzare l’autoriduzione dell’affitto degli studenti (tra le conquiste di quegli anni c’era l’equo canone) e continuando con la difesa degli sfrattati e l’occupazione delle case vuote, ho fondato l’Unione Inquilini di quella città, di cui sono stato, più tardi, segretario nazionale.
La lotta per la casa mi ha portato nel 1980 nel Consiglio Comunale della stessa città. Erano anni caldi, tra tutti ricordo, come fosse oggi, la bomba alla stazione, tuttora coperta dal segreto di Stato. Ero appena stato eletto: fu l’occasione del mio primo intervento da consigliere.
Nel 1986 fui rieletto, ma mi dimisi per tornare a Roma, la mia città, per dirigere il settore “ambiente e territorio” di DP, partito in cui militavo e della cui segreteria nazionale ho fatto parte alla fine degli anni ‘80. Sono stati per me gli anni delle lotte ambientaliste, contro le fabbriche di morte, le centrali nucleari, gli scempi urbanistici. Non so dire quante volte ho organizzato o partecipato ai blocchi a Montalto di Castro, che oggi vogliono torni nucleare, a Borgo Sabotino, Trino vercellese, Rosignano Solvay, ecc. Da questa stagione di lotte nacque il referendum antinucleare del quale coordinai la raccolta delle firme: uno sforzo enorme, ripagato da una grande vittoria.
Con gli anni ’90, quando cominciavano ad affacciarsi le pressioni per una “seconda repubblica” ho partecipato alla fondazione del Comitato per la difesa ed il rilancio della Costituzione, che si opponeva, sin da allora, alla deriva maggioritaria e bipolarista.
La guerra contro l’Iraq è stata per me una svolta fondamentale: l’Italia era direttamente in guerra per la prima volta, aerei italiani bombardavano la gente di Bassora, la città delle mille e una notte. Fu durante le manifestazioni contro quella guerra incostituzionale che, con la guida illuminante di Ernesto Balducci e Raniero La Valle, venne l’idea di fondare nel febbraio ’91 “Un ponte per Baghdad”, che poi diventerà Un ponte per…
Feci allora la scelta di impegnare le mie energie nella lotta per la pace lasciando la politica nei partiti. Un ponte per… mi ha assorbito, come presidente, per 18 anni consecutivi fino alle dimissioni, che ho dato nel luglio scorso per prendere un periodo di riposo. In questi anni ho avuto modo di frequentare una delle aree più martoriate del pianeta: il medio oriente, di vedere la guerra dal basso, di toccare con mano le conseguenze del nostro modello di sviluppo.
Ho accettato di essere candidato perché ritengo di poter mettere a disposizione utilmente della sinistra e della comunità regionale la mia esperienza, anche istituzionale, un po’ di competenza oltre che sui temi della pace anche sulle tematiche dell’ambiente, del territorio, del diritto alla casa e il punto di vista di chi ha fatto politica nella società civile.
Che altro? Ho 53 anni, sono sposato ed ho due figli. Le mie passioni sono la vela e i viaggi.
Sono timido e accomodante, che non sono propriamente due virtù indicate per la durezza dello scontro politico, ma che alcuni dicono utili in un momento in cui c’è, anche, da ricostruire l’unità a sinistra.