Tre anni fa ci lasciava improvvisamente Stefano Chiarini, giornalista del manifesto, profondo conoscitore ed amante dei popoli mediorientali e compagno di tante battaglie per la pace e la giustizia. Ricordo come fosse ora il breve SMS: "E' morto Stefano". Così come ricordo la prima volta che lo incontrai: all'aereoporto di Roma, io tornavo e lui partiva per Baghdad
Stefano era un giornalista sul serio, di quelli che sanno di cosa scrivono e che vanno a cercare sul campo la verità, ma era anche un militante, che scriveva di popoli oppressi ed al cui riscatto voleva contribuire.
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Stefano era un giornalista sul serio, di quelli che sanno di cosa scrivono e che vanno a cercare sul campo la verità, ma era anche un militante, che scriveva di popoli oppressi ed al cui riscatto voleva contribuire.
Sabato 6 febbraio, alle ore 16, 30 presso la Comunità cristiana di base di San Paolo Via Ostiense 152/B - Roma Stefano verrà ricordato dalla associazione "Per non dimenticare Sabra e Shatila" con la consegna dell’omonimo Premio, dedicato una personalità che si sia distinta per l’impegno sui temi del Medioriente, ad Hilarion Capucci, vicario patriarcale melchita di Gerusalemme. |
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