No alla cooperazione militare del Lazio con Israele


La Regione Lazio, attraverso le sue aziende controllate Filas, Sviluppo Lazio, BicLazio ha sviluppato negli ultimi anni un’intensa attività di cooperazione con Israele che include anche progetti di ricerca di aziende militari.
Tali progetti devono essere fermati.
In particolare risultano in essere:
- il progetto Lisite (Lazio & Israel sharing innovation technology experience) finalizzato allo scambio di know-how nel campo delle biotecnologie, biomedicale e dell'ambiente promosso da Sviluppo Lazio dal 2006.
- il protocollo di intesa per la cooperazione in ambito scientifico e tecnologico tra l'agenzia regionale Sviluppo Lazio e il Centro industriale israeliano per ricerca e sviluppo (Matimop) dell’11 luglio 2006. La collaborazione riguarda, in particolare, i settori: biotecnologia, biomedicale, Ict, aerospaziale, ambiente e sviluppo di micro e nano – tecnologie. E’ nell’ambito di questo protocollo è stata finanziata la ricerca di industrie belliche.
- Il progetto “LA.T.I.U.M.” ( “Latium Advanced Tecnologies for Israeli Utilities Market”), presentato lo scorso dicembre 2009 che coinvolge Sviluppo Lazio e il Consorzio Mideuro, finalizzato allo sviluppo degli investimenti italiani in Israele.
A fronte del persistere della violazioni del diritto internazionale da parte dello stato di Israele, e in particolare al protrarsi della costruzione di colonie nei territori palestinesi occupati, non è accettabile che la nostra regione continui a intrattenere rapporti di collaborazione economica e scientifica con quello stato. Tali collaborazioni devono essere sospese.

In particolare deve essere revocato il finanziamento della ricerca nel campo delle comunicazioni fotoniche condotta congiuntamente da due industrie di armamenti, una italiana e una israeliana e dall’Università di Tor Vergata con fondi regionali.
Le aziende interessate sono
- la italiana Selex Communications, azienda del gruppo Finmeccanica specializzata nelle “comunicazioni militari e protette”.
- La israeliana “Lynx Photonic Network” azienda specializzata in applicazioni fotoniche che produce anche per il settore militare.
La ricerca finanziata dalla regione Lazio riguarda la realizzazione di un prototipo di “switch fotonico”, dispositivo che, sul sito della Linx Photonic Network, è descritto come “soluzione ideale per il dislocamento sul campo di dispositivi militari e di sicurezza.
Se è in ogni caso inaccettabile che fondi regionali vadano a sostegno della ricerca di industrie militari, è doppiamente inaccettabile che questo avvenga in collaborazione con paesi condannati dalla commissione per i diritti umani dell’Onu.