Sintesi dell’intervento di Fabio Alberti all’incontro con i candidati sui temi della pace, della cooperazione e dell’altra economia del 21 marzo 2010*

Condivido interamente e pienamente il contenuto dei documenti che sono stati da voi sottoposti ai candidati. Non potrebbe essere diversamente perché questi: la pace, la cooperazione, un’atra economia per un altro mondo possibile sono i temi su cui ho speso tutta la mia vita e che ho anche, nel mio piccolo, contribuito ad elaborare. Ogni singola proposta potrebbe essere approfondita, ma oggi non è questo che mi interessa.
Voglio quindi fare solo alcune considerazioni generali.


Primo. Nel loro insieme le proposte contenute nei documenti non sono solo una somma di richieste, né proposte settoriali, ma prefigurano un programma politico complessivo. Manca, credo, una cosa, di cui parlerò dopo e che credo sia implicita, ma che varrebbe la pena la pena esplicitare. Si tratta di un programma politico coerente per uscire dalla crisi. Esse devono diventare la prioritàdi sviluppo mentre quella che oggi chiamiamo economia tradizionale deve diventare l’”altra” economia, residuale.
Ora io penso che, proprio perché di un programma politico si tratta, questo dovrebbe essere rappresentato unitariamente in Consiglio regionale. Di qui la prima proposta: una volta eletti costruiamo un gruppo consigliare unico composto da tutti coloro che nelle diverse liste condividono un progetto di uscita dalla crisi con un’altra economia. Può non essere facile, vista la frammentazione della sinistra, ma è necessario per rifondare la politica a partire dai valori e cercare di uscire dalla crisi in cui si trova la politica della sinistra.

Secondo: la firma dell’impegno che ci chiedete deve avviare una relazione stabile ed essere verificata nel tempo. E non solo sui singoli punti tematici. Non si tratta di consultare quella o quell’altra associazione sui rifiuti o su il biologico, ma di riferirsi all’insieme degli attivisti sulla politica. Penso ad assemblee periodiche di discussione e confronto, con la partecipazione degli attivisti delle associazioni che lavorano per un’alternativa, sui temi generali e in cui discutere anche le scelte politiche cruciali che saremo chiamati a fare in Consiglio Regionale. A cominciare dall’appoggio alla maggioranza e dalla presenza nella Giunta. E’ infatti ormai tempo che l’insieme della società civile responsabile sia riconosciuta come attore politico generale e, per noi che veniamo da questo mondo, riferimento nelle scelte, insieme ai partiti nelle cui liste saremo eletti.

Terzo: vengo a quello che penso manchi nei documenti e che, ripeto, penso sia implicito,ma che credo sia necessario esplicitare. Parlo della giustizia sociale, senza la quale nessuna politica di pace e di alternativa è possibile. In particolare il tema della povertà. Nel Lazio è povero il 21% delle famiglie, una su 5, mentre il 54% comunque si percepisce come povera. Nello stesso tempo nel Lazio vi è, in Italia, la più ampia forbice nella distribuzione del reddito. Nella crisi ciò non può essere tollerato. Non può essere tollerato che c’è chi perde tutto e chi si arricchisce. La lotta alla povertà deve essere una priorità, senza la quale non sono credibili, né possono assumere valenza generale le politiche di cui parliamo oggi. Occorre quindi innanzi tutto riconoscere che la povertà esiste e che necessita di politiche specifiche per affrontarla. Un piano contro la povertà, con obiettivi di riduzione verificabili negli anni, dovrebbe essere la nostra prima richiesta unitaria alla nuova giunta regionale.

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*Una serie di realtà dell'associazionismo romano impegnate sui temi della pace, della cooperazione internazionale e dell'Atra Economia, hanno inviato ai candidati alle regionali tre documenti (sotto riportati) chiedendo di sottoscriverli e di discuterli in un incontro che si è tenuto il 21 marzo alla Città dell'Altra Economia
Documento sulla pace
Documento sulla cooperazione
Documento sull'altra economia